Il Matrimonio: il giorno più bello della vita? Forse sì, ma anche uno dei più stressanti!
Da vari studi scientifici condotti, emerge che eventi comuni della vita, apparentemente normali e anzi fortemente desiderati, sono portatori di una notevole carica di stress che rischia di rendere veramente “indimenticabile” l’evento, ma a volte non solo in termini positivi.
Il matrimonio infatti è uno stress scientificamente riconosciuto e valutato logorante persino più di una gravidanza!
Infatti nel famoso test di Holmes-Rahe che valuta gli eventi stressanti e la loro intensità da una scala da zero, cioè nessun stress, a 100, cioè il massimo dello stress possibile, come ad esempio la “Morte di un coniuge”; vengono presi un insieme di eventi che possono capitare a tutti nella nostra società.
In questa scala che va dal 10% di stress per le grandi feste ( Natale o Pasqua), al 35% di stress per il “Cambio di una mansione lavorativa”, il matrimonio si situa addirittura al 55% di stress, a pari merito di una “Malattia personale 55%” e maggiore della “Perdita del lavoro 50%” e di “Difficoltà sessuali” che si situano solo al 35%.
Quindi il matrimonio, è un evento molto stressante, anche perché è un momento di grande cambiamento, un punto senza ritorno verso un’adultità, e anche una presa in carico di responsabilità nei confronti di un’altra persona. Sposarsi è senz’altro un momento carico di emozioni contrastanti o ambivalenti da parte di tutti gli attori coinvolti: sposi, genitori, familiari e amici.
Questo passaggio “all’età adulta” degli sposi, e a tutte le responsabilità connesse, e le relative ansietà a questo connesse, può corrispondere esteriormente ad alcuni comportamenti contraddittori sulle mille scelte da prendere per organizzare un matrimonio. Quindi il fare e il disfare mille cose o cambiare idea su scelte già approvate, è specchio di queste piccole/grandi paure rispetto al passo che si sta intraprendendo, in un mondo moderno in cui non esistono più, come nell’antichità, i riti di iniziazione per esorcizzare la paura del cambiamento.
Nello stesso tempo, in questa occasione anche i genitori degli sposi si trovano ad affrontare, loro malgrado, un momento di grande cambiamento, ovvero la separazione fisica con i figli, che da quel giorno in poi non vivranno più a casa, o in qualche modo “apparterranno ad un’altra famiglia”, la loro. Questo momento, in termini psicologici, è un momento molto rilevante, tanto che è conosciuto come “la sindrome del nido vuoto” per significare che nel momento in cui i figli se ne vanno di casa, i neo-suoceri, sono portati a riflettere sul senso della propria esistenza, sulla propria realizzazione, su eventuali cose da cambiare.
Date queste premesse reali e scientifiche sembrerebbe che il matrimonio può diventare un tunnel di sofferenza, ma non è così, perchè come tutte le cose, con la conoscenza dei processi interiori e l’aiuto appropriato è possibile alleggerire lo stato d’animo e rendere di nuovo fruibile in gioia e condivisione questo passaggio di vita.
Infatti in questa ottica può risultare particolarmente utile ed efficace per tutte le persone coinvolte nell’evento ( dagli sposi, ai neo suoceri, all’antico nucleo familiare al completo che deve ristrutturarsi) un servizio di “consulenza psicologica all’evento Matrimonio” per chiarire, esprimere e comunicare tutte le emozioni profonde, che, una volta trasformate in consapevolezza, potranno portare a tutte le persone coinvolte maggior lucidità, presenza e adesione al proprio ruolo di responsabilità e quindi decisionale per creare al meglio tutti i passi per il “giorno perfetto”.
Questo servizio è stato quindi pensato e ideato dalla Dott.ssa Marino e dalla Dott.ssa Grassi come un intervento di consulenza psicologica di quattro o cinque incontri a persone “sane” che si trovano a vivere un passaggio in una società, che non offre più una ritualizzazione profonda del cambiamento di tutti i partecipanti coinvolti, e quindi un’occasione di mettere a “posto tutte le cose rimaste in sospeso” prima di un nuovo inizio.