Partendo dai presupposti basilari della Kinesiologia, e cioè che esiste una relazione tra i muscoli dell’organismo ed i meridiani energetici dell’agopuntura e cioè i canali in cui scorre l’energia vitale, è nato il progetto di applicare formazione specifica con intervento psico-kinesiologico in ambito sportivo, per aiutare gli sportivi nella consapevolezza e nella loro regolazione emozionale ed energetica.
Percui sono state integrate Psicologia e Kinesiologia per potenziare prestazioni sportive e gestire meglio emozioni profonde.
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La prima focalizzazione che il metodo propone è sullo sciogliere lo stress da prestazione, che notoriamente è collegato all’ansia di aderire agli standard imposti dall’esterno o che noi imponiamo a noi stessi. Questo è sempre un grande scoglio che imprigiona spontaneità e la libertà di movimento, sia mentale che fisico, che immobilizza spesso le potenzialità espressive fisiche e anche mentali. Inoltre sotto stress abbiamo tutti una visione più problematica della realtà, e niente “è mai abbastanza” per soddisfare noi stessi e gli altri. Di conseguenza diventa quasi impossibile raggiungere ciò che vogliamo, e questo ci stressa ulteriormente, e così il circolo vizioso continua senza fine. Con l’intervento di psico-kinesiologia è possibile lasciare andare e resettare le varie attivazioni di memorie stressanti con opportuni interventi di riequilibrio corporeo ed emozionale.
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Inoltre, con tecniche specifiche di visualizzazione, è possibile far preparare gli atleti alla prestazione, perché nell’immaginazione di ognuno, è insita la capacità di migliorare, di calibrare il proprio investimento di focalizzazione e di decidere il livello di prestazione che poi avverrà nella realtà.
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Inoltre, con delle sedute individuali psico-kinesiologiche è possibile migliorare ancora le prestazioni fisiche degli atleti, a seconda del loro personale stato di attivazione emozionale e della loro storia fisica e agonistica. Si lavora anche psicologicamente sulle aspettative sociali, sulla paura del giudizio, sulla competizione, fino ad attivare una buona comunicazione sulle emozioni sperimentate, e sulla possibilità di gestirle efficacemente, quando si riesce a comprendere finalmente, la causa della loro attivazione. Infine è quindi possibile riportare tutta l’attenzione degli atleti sulle sensazioni del proprio corpo e del proprio movimento.
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Solo a questo punto arriva il momento del riequilibrio energetico. Una volta che l’atleta è focalizzato sul proprio stato psico-fisico, è possibile iniziare le sedute specifiche sul riequilibrio energetico-muscolare. Infatti secondo i presupposti basilari della Kinesiologia, squilibri a carico di specifici Meridiani Energetici si riflettano in squilibri a carico di muscoli o gruppi muscolari specifici, o viceversa. Quindi è possibile trovare negli atleti ogni volta, l’aspettata correlazione tra muscolo dolorante o rigido o comunque poco funzionale, e il meridiano associato e anche il conseguente stato emozionale di sottofondo. E con idonee correzioni e stimolazione dei meridiani, subito si attiva la risposta del corpo e della nuova motivazione positiva che porta gli atleti.
Ad esempio, riequilibrando ad un maestro di sci il meridiano Reni, che è collegato con il muscolo dello Psoas, situato nell’interno coscia, riusciamo a fargli ottenere finalmente la giusta tenuta muscolare del ginocchio interno, che a suo dire, da anni non gli permetteva di fare serpentine strette e veloci come avrebbe voluto.
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Infine, una volta terminata la “messa a punto” fisica e energetica, è possibile lavorare con gli atleti sulla motivazione e sul lavoro mentale di rilancio di nuove sfide per il futuro, focalizzandoci su delle scelte positive relativamente alla loro prestazione ancorate nel corpo, e nella profonda consapevolezza emozionale libera da stress, e caricata di volontà positiva.